“Non puoi sentire di appartenere alla categoria dei pesi piuma se sei una lottatrice di pesi massimi. Non possiamo permettere che gli uomini partecipino agli sport femminili. In questo modo stiamo escludendo le donne dalla loro stessa categoria”, ha affermato la medaglista olimpionica Sharron Davies.
L’uguaglianza nello sport continua a generare una polemica dopo l’altra, visto che non tutti sono d’accordo nell’introdurre la comunità trans. Nello specifico, ultimamente, molte atlete donne ormai ritiratesi pretendono sempre più che le donne trans non debbano partecipare alle gare professionistiche, perché lo ritengono ingiusto.
In questo periodo, alcune discipline, come il nuoto negli Stati Uniti o il ciclismo nel Regno Unito, hanno cercato di integrare le atlete transessuali, ma ci sono delle sportive che si oppongono categoricamente a queste nuove misure.
Ad esempio, l’ex nuotatrice e medaglista olimpionica Sharron Davies si è opposta alle intenzioni del comitato della Scozia, che a quanto pare starebbe decidendo se permettere alle persone nate uomini di partecipare come donne dopo essersi sottoposte ad una riassegnazione di genere in questo Paese.
“Quel che conta sono i fatti, non quel che uno sente. Non puoi sentire di appartenere alla categoria dei pesi piuma se sei una lottatrice di pesi massimi”, ha commentato Sharron Davies, in una conversazione con il media LBC.
Inoltre, si è anche lamentata per non essere stata ascoltata nel comitato del Parlamento scozzese, nonostante sia portavoce di uguaglianza nell’ambito dello sport britannico. “Credo sia ingiusto. Bisogna dare alle atlete donne l’opportunità di avere una portavoce”, ha affermato.
“Lo sport, per definizione, procede per categorie, in maniera equa, giusta. E se non fosse così, gli uomini vincerebbero ogni competizione. Dovremmo semplicemente ascoltare la scienza, ascoltare i fatti! Nello sport tutto è relativo ad una realtà biologica”, ha aggiunto.
Sempre con lo stesso punto di vista dell’ex nuotatrice, anche l’ex maratoneta Mara Yamauchi ha ammesso di essere stata ignorata dal comitato nel momento in cui aveva espresso il suo parere. “Dovete ascoltare le atlete donne e dovete ascoltare le persone che si preoccupano per lo sport femminile”, ha spiegato Mara.
Come riportato dal Daily Mail, questo progetto di legge di riconoscimento di genere permetterebbe in Scozia di ridurre il tempo richiesto per permettere ad una persona trans di assumere la sua nuova identità di genere. Passerebbe da 2 anni a 3 mesi, e allo stesso tempo, si ridurrebbe anche l’età minima per poter chiedere la transizione, da 18 a 16 anni.
Nelle sue dichiarazioni, Sharon Davies, è stata chiara nell’affermare che questa legge secondo lei non deve essere approvata in alcun modo. “Se permettiamo che degli uomini partecipino agli sport femminili, stiamo praticamente escludendo le donne dalla loro stessa categoria”, ha aggiunto.